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La truffa del contachilometri

By 31 Gennaio 2019 No Comments

La truffa del contakm dei concessionari d’auto usate: che cos’è e come tutelarsi

La truffa del contakm, denunciata da un servizio de “Le Iene” nel dicembre del 2004, fece luce su come alcuni concessionari d’auto usate ritoccassero il contachilometri delle auto.
Comprare un’automobile, nuova o usata che sia, è una spesa importante: non solo coinvolge una spesa importante, ma anche perché sarà un investimento per il futuro. Comprare un’auto usata è quindi un po’ più rischioso che comprarne una nuova, e senza dubbio è una pratica che richiede l’assistenza di persone esperti e competenti.
Abbassare il numero di chilometri che una macchina ha percorso, permette al venditore di risparmiare sull’acquisto e rialzare il prezzo nel momento in cui la mette in vendita, speculando sulla fiducia che l’acquirente riporrà in lui.

Sebbene sia facile abbassare il contachilometri, è anche possibile scoprire la truffa che c’è dietro. Ecco come tutelarsi

Truffa del contachilometri: come tutelarsi

Per avere un maggiore introito, le società di leasing truffaldine si avvalgono dell’esperienza di un “elettrauto amico” che scarica i chilometri, facendo apparire la vettura con molti chilometri in meno.

Un elettrauto che scarica i km, è in grado di togliere facilmente da un auto 50/100.000 km. Le nuove auto memorizzano il chilometraggio anche nella centralina motore e spesso su altri accessori come l’airbag, l’esp, l’Abs ecc. La truffa ben congegnata viene svolta su ognuna di queste centraline. In questo caso risalire alla percorrenza reale risulta più difficile. Tuttavia questa manovra non viene sempre eseguita in maniera così scrupolosa. In questo caso un elettrauto di fiducia potrebbe aiutarvi a risalire all’effettivo chilometraggio della vostra automobile.

Ecco una breve lista di cosa controllare per verificare il chilometraggio.

Libretti di manutenzione. Sebbene sia facile falsificarli, soprattutto ora con l’avvento di internet, è anche vero che spesso sono falsificazioni grossolane e un occhio esperto può riconoscere un timbro falso apposto sul carnet. Nella maggior parte dei casi il rivenditore può fornire la documentazione dei pregressi dell’auto se l’acquirente lo richiede.  C’è però da tenere a mente che non sempre le manutenzioni vengono effettuate dall’officina del marchio e alcune case automobilistiche non memorizzano in un database centrale le vetture che vanno a fare il tagliando. Potreste acquistare un auto che ha fatto il tagliando nella città X e nel database della città Y non risulterebbe nulla.

Etichette adesive dei tagliandi. Anche se è possibile falsificarle, è possibile avere un riscontro diretto con l’officina che ha effettuato il tagliando.

Fare un controllo incrociato, e rivolgendosi a esperti può aiutarvi a capire se il chilometraggio che risulta è anche quello effettivo.

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